SICILIA SEAFOOD, alla II Conferenza
mondiale della Rivitalizzazione della Dieta Mediterranea, è il progetto
presentato dal Dipartimento Pesca, della Regione Siciliana, che si è tenuta
oggi, presso il Teatro di Santa Cecilia a Palermo.
Un progetto che mira alla biodiversità
e alla sostenibilità alimentare, valorizzando specie ittiche minori, spesso non incluse nei menu quotidiani, nonostante
avessero proprietà organolettiche importanti, grazie alle proteine nobili, agli
omega 3, punti cardini della Dieta Mediterranea.
A motivo di ciò, professionisti del settore
medico, presenti alla conferenza, hanno sostenuto l’importanza del pesce
azzurro nella dieta quotidiana, sin dai primi anni di vita, poiché, i principali benefici
riconosciuti per la salute e la nutrizione, agiscono nella prevenzione delle
malattie croniche e nella riduzione dei costi della salute pubblica e nel
miglioramento generale del benessere.
Nel corso della Conferenza, si è
registrato un particolare interesse per il settore ittico, da parte dei
partecipanti, frutto del lungo e
laborioso lavoro svolto dal Dipartimento Pesca, nel corso degli anni, finalizzato
a:
- salvaguardia della biodiversità
del pescato del mediterraneo;
- multifunzionalità nella pesca e
incentivazione delle attività dell’acquacoltura in Sicilia;
- politica socio/economica di
coesione e inclusiva;
- garantire la caratterizzazione e la
certificazione dei prodotti, poiché, nel mercato globale, l’identità è la carta
vincente.
- Incentivare le attività di acquacoltura;
Il Progetto Sicilia Seafood si pone una mission che abbraccia anche il
settore turistico, in quanto, promuove la “cultura del mare”, in una veste
diversa che, sino ad oggi, si è propinata.
La Mission del Dipartimento Pesca
Il
Dipartimento Pesca, attraverso gli interventi, ha sostenuto la propria mission
che si basa, principalmente, su tre principi:
- Benefici
ambientali
- Benefici
sociali
- Benefici
economici
BENEFICI AMBIENTALI
Ecosostenibilità. A sostegno dell’ecosostenibilità e
della salvaguardia delle specie ittiche, il Dipartimento mira ad un razionale
impiego delle risorse marine, prevenendo lo sfruttamento di specie ittiche, favorendo l’uso di sistemi alternativi a basso impatto ambientale, come ad esempio,
allevamenti in acquacoltura basata su mangimi ad alta componente vegetale e
senza antibiotici, con i sistemi ecocompatibili con basso utilizzo di mezzi
tecnici.
Stagionalità dei consumi. Promuovere il consumo di specie
ittiche nel rispetto delle stagioni, in quanto la stagionalità prevede il
consumo di prodotti freschi e a miglio zero.
Biodiversità. Salvaguardare le specie ittiche più
sfruttate con il consumo di quelle a ciclo biologico breve e, in particolare,
quelle cosiddette neglette, catturale con sistemi a basso impatto ambientale e
limitare il consumo di pesci, molluschi e crostacei demersali e pelagiche
pescati con il sistema dello strascico o con il sistema delle volanti.
BENEFICI SOCIALI
Cooperazione e inclusione. Sostenere i modelli alimentari sostenibili per
promuove direttamente il consumo di prodotti poco trasformati, includendo
quelle realtà economiche marginalizzate per i limiti politici e sociali.
Aspetti identitari. La dieta mediterranea, riconosciuta
dall’Unesco patrimonio immateriale dell'umanità, rappresenta il volano economico,
basato su una produzione sostenibile, e l’identità locale, in quanto racchiude
oltre la sana alimentazione, anche la conservazione e lo sviluppo delle
attività tradizionali, dei riti, delle tecniche e dei mestieri collegati alla
pesca delle comunità del Mediterraneo.
Aspetti salutistici. Scelte alimentari consapevolmente
salutistiche. Migliore qualità della vita e prevenzione di malattie metaboliche
BENEFICI ECONOMICI
Valorizzazione commerciale dei
prodotti ittici e promozione delle specie ittiche neglette e dei prodotti
dell’acquacoltura, per creare nuove domande e ricercare nuovi mercati, attraverso
la rivitalizzazione della dieta mediterranea.
Valorizzazione territori. La diffusione del modello alimentare mediterraneo
valorizzerebbe l’offerta agro-eno-gastronomica dei territori, contribuendo alla
destagionalizzazione dell’offerta turistica correlata alla stagionalità e al
collaterale sviluppo di nuove attività imprenditoriali.
Riduzione della spesa sanitaria. La scelta della dieta mediterranea e la
riduzione delle malattie metaboliche ridurrebbero la spesa sanitaria.
Il dirigente generale
dell’Assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della
Pesca Mediterranea, Dario Cartabellotta, ha sottolineato, nel corso
dell’intervento, l’importanza che assumono i cibi sani, lavorati
tradizionalmente con prodotti naturali e innocui, e non con gli additivi
chimici, oggi, in ampio impiego industriale. Tale allarme, si presenta in tutti
i prodotti agroalimentari, pescato incluso. E proprio per evitare rischi
alimentari, sostiene l’alternativa al pescato, attraverso l’acquacoltura che
offre pesce selezionato, controllato e alimentato con sani prodotti. In tal
senso, si evita lo sfruttamento del mare, rispettando la stagionalità marittima
e l’equilibrio ecologico.
Il Dirigente, Dario Cartabellotta, è intervenuto nella seconda sessione dal titolo: COLLEGANDO I PAESI MEDITERRANEI:DALL'EXPO 2015 MILANO ALL'EXPO 2020 DUBAI ATTRAVERSO IL CANALE DI SUEZ. Obiettivo: Promuovere dialoghi sullo sviluppo sostenibile tra i paesi del Mediterraneo delle due Rive, come prosecuzione del dialogo del Cluster Bio-Mediterraneo del Milano expo 2015 verso l'Expo 2020 di Dubai. attraverso la rotta diretta del canale di Suez, per capire meglio anche le opportunità imprenditoriali globali, come nuove sfide per lo sviluppo sostenibile nella regione Mediterranea.
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dr. Dario Cartabellotta
Dirigente Generale Assessorato regionale dell’agricoltura
dello sviluppo rurale e della Pesca Mediterranea
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