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venerdì 17 maggio 2019

SECONDA GIORNATA PARTECIPATIVA DEL DIPARTIMENTO PESCA ALLA 2^CONFERENZA MONDIALE DIETA MEDITERRANEA




Seconda giornata di lavori, alla II Conferenza mondiale della Rivitalizzazione della Dieta Mediterranea, che si è tenuta a Palermo presso: il Regio Teatro di Santa Cecilia, la GAM, l'Archivio storico comunale e il Palazzo Comitini.

Il Dipartimento Pesca, della Regione Siciliana, ha affrontato le tematiche del giorno,  unitamente alle organizzazioni mondiali del settore ittico. Preminente il tema sulla sostenibilità marittima e le alternative alla tradizionale pesca, come l’acquacoltura, uno dei principali obiettivi del progetto del dipartimento, SICILIA SEAFOOD
Altro tema principe della II giornata, discusso al Forum “le Due Rive”, Economia blu, economia verde, economia circolare: proposte di partnership per uno sviluppo urbano e costiero, sostenibile, nel Mediterraneo occidentale, presieduto dal Presidente del Distretto Pesca Sicilia, Nino Carlino.

Un ruolo importante, quello del Distretto della Pesca, poiché ingloba tutte le attività della filiera della pesca e che si interfaccia con il mondo scientifico e delle tecnologie, affinché, le risorse del mare, vengano utilizzate al meglio.

“L’economia Blu è tutto ciò che riguarda l’economia del mare” – ha dichiarato Nino Carlino – “la nostra Sicilia, al centro del Mediterraneo, è stata un crocevia di tutti i popoli di questo mare.  Popoli accomunati dall’interesse per il mare.” – “L’acquacoltura è un segmento importante per sopperire alla pesca tradizionale. C’è sicurezza alimentare, in quanto, i sistemi di controllo, in Italia, sono abbastanza frequenti e qualificati”.

L’economia circolare, altro argomento correlato, è stato un elemento aggiuntivo e valoriale, nel corso del Forum.
Cosa rappresenta?
È un’economia autorigenerante, ovvero, un sistema economico pianificato per riciclare i materiali nei cicli produttivi successivi, riducendo, sensibilmente, gli sprechi.

La proposta, sostenuta da Enrico Granara, Ministro plenipotenziario presso la direzione del Ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, sottolinea il ruolo centrale del mare nei processi sostenibili economici, ambientali e sociali del Mediterraneo, soprattutto, nel contesto di una cooperazione e di una “Unione” con i paesi che si affacciano sulla riva sud del Mediterraneo, con cui, il Ministero, ha il compito di mantenere rapporti economici e di cooperazione a livello bilaterale.


Il dirigente generale del Dipartimento della Pesca Mediterranea, Rosolino Greco, ha sottolineato, nel corso dell’intervento, l’importanza di diversi fattori che contribuiscono alla riuscita di un progetto che abbraccia elementi multi e interdisciplinari, che mirano a:
Rosolino Greco
-   Qualità del pescato
-  Valorizzazione del pesce azzurro, impropriamente definito pesce 
   povero, ma altamente qualificato sotto l’aspetto nutrizionale
-       Stagionalità del pescato, onde evitare la pesca selvaggia
-       Rispetto ambientale del mare e salvaguardia da abusi che si 
     sono perpetrati negli anni.
-       Sostegno ai progetti e all’imprese dell’indotto ittico.

Su quest’ultimo punto, ha evidenziato quanto sia importante l’incentivazione dell’attività di acquacoltura, che garantisce pesce sano poiché, controllato da organismi adeguati. Attività alternativa proposta attraverso il progetto del Dipartimento Pesca, SICILIA SEAFOOD.

Da ciò può svilupparsi una sana “Economia Blu- Economia Circolare”, tra i paesi del mediterraneo.

Edy Bandiera
Edy Bandiera, Assessore regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della Pesca Mediterranea, ha evidenziato l’importanza delle attività della pesca in Sicilia. “È un’attività identitaria che ha radici nel popolo siciliano, che deve essere declinata in chiave moderna attraverso finanziamenti dei Fondi europei e attraverso un DDL che stabilisce l’identità e le tradizioni in chiave turistica – Turismo Azzurro- Vendita diretta del pescato. Una Sicilia che si muova con ottimi obiettivi e non di rottamazione – ha sottolineato l’Assessore – ma di investimenti, da parte dei pescatori, su nuove imbarcazioni per rendere sostenibile l’attività della pesca, attraverso l’uso di attrezzature selettive ed eco-compatibili, e per ammodernare, sempre in chiave sostenibile, le imbarcazioni. Credo in queste strategie, poiché possono incentivare il settore della pesca e garantire un ricambio generazionale, mantenendo le tradizioni".







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