Seconda giornata di lavori, alla II Conferenza
mondiale della Rivitalizzazione della Dieta Mediterranea, che si è tenuta a
Palermo presso: il Regio Teatro di Santa Cecilia, la GAM, l'Archivio storico comunale e il Palazzo Comitini.
Il Dipartimento Pesca, della Regione
Siciliana, ha affrontato le tematiche del giorno, unitamente alle organizzazioni mondiali del
settore ittico. Preminente il tema sulla sostenibilità marittima e le
alternative alla tradizionale pesca, come l’acquacoltura, uno dei principali
obiettivi del progetto del dipartimento, SICILIA SEAFOOD
Altro tema principe della II
giornata, discusso al Forum “le Due
Rive”, Economia blu, economia verde, economia circolare: proposte di
partnership per uno sviluppo urbano e costiero, sostenibile, nel Mediterraneo
occidentale, presieduto dal Presidente del Distretto Pesca Sicilia, Nino
Carlino.
Un ruolo importante, quello del Distretto della
Pesca, poiché ingloba tutte le attività della filiera della pesca e che si
interfaccia con il mondo scientifico e delle tecnologie, affinché, le risorse
del mare, vengano utilizzate al meglio.
“L’economia Blu è tutto ciò che riguarda
l’economia del mare” – ha dichiarato Nino Carlino – “la nostra Sicilia, al
centro del Mediterraneo, è stata un crocevia di tutti i popoli di questo
mare. Popoli accomunati dall’interesse
per il mare.” – “L’acquacoltura è un segmento importante per sopperire alla
pesca tradizionale. C’è sicurezza alimentare, in quanto, i sistemi di
controllo, in Italia, sono abbastanza frequenti e qualificati”.
L’economia circolare, altro argomento
correlato, è stato un elemento aggiuntivo e valoriale, nel corso del Forum.
Cosa rappresenta?
È un’economia autorigenerante, ovvero, un
sistema economico pianificato per riciclare i materiali nei cicli produttivi
successivi, riducendo, sensibilmente, gli sprechi.
La proposta, sostenuta da Enrico Granara, Ministro
plenipotenziario presso la direzione del Ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,
sottolinea il ruolo centrale del mare nei processi sostenibili economici,
ambientali e sociali del Mediterraneo, soprattutto, nel contesto di una
cooperazione e di una “Unione” con i paesi che si affacciano sulla riva sud del
Mediterraneo, con cui, il Ministero, ha il compito di mantenere rapporti
economici e di cooperazione a livello bilaterale.
Il dirigente generale del Dipartimento della Pesca
Mediterranea, Rosolino Greco, ha
sottolineato, nel corso dell’intervento, l’importanza di diversi fattori che
contribuiscono alla riuscita di un progetto che abbraccia elementi multi e
interdisciplinari, che mirano a:
Rosolino Greco |
- Qualità del pescato
- Valorizzazione del pesce azzurro, impropriamente
definito pesce
povero, ma altamente qualificato sotto l’aspetto nutrizionale
- Stagionalità del pescato, onde
evitare la pesca selvaggia
- Rispetto ambientale del mare e
salvaguardia da abusi che si
sono perpetrati negli anni.
- Sostegno ai progetti e all’imprese
dell’indotto ittico.
Su quest’ultimo punto, ha
evidenziato quanto sia importante l’incentivazione dell’attività di
acquacoltura, che garantisce pesce sano poiché, controllato da organismi
adeguati. Attività alternativa proposta attraverso il progetto del Dipartimento
Pesca, SICILIA SEAFOOD.
Da ciò può svilupparsi una sana “Economia Blu- Economia Circolare”, tra i paesi del mediterraneo.
Edy Bandiera |
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