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mercoledì 15 maggio 2019

IL DIPARTIMENTO PESCA DELLA REGIONE SICILIANA ALLA II CONFERENZA MONDIALE DELLA RIVITALIZZAZIONE DELLA DIETA MEDITERRANEA







SICILIA SEAFOOD, alla II Conferenza mondiale della Rivitalizzazione della Dieta Mediterranea, è il progetto presentato dal Dipartimento Pesca, della Regione Siciliana, che si è tenuta oggi, presso il Teatro di Santa Cecilia a Palermo.

Un progetto che mira alla biodiversità e alla sostenibilità alimentare, valorizzando specie ittiche minori, spesso non incluse nei menu quotidiani, nonostante avessero proprietà organolettiche importanti, grazie alle proteine nobili, agli omega 3, punti cardini della Dieta Mediterranea.

A motivo di ciò, professionisti del settore medico, presenti alla conferenza, hanno sostenuto l’importanza del pesce azzurro nella dieta quotidiana, sin dai primi anni di vita, poiché, i principali benefici riconosciuti per la salute e la nutrizione, agiscono nella prevenzione delle malattie croniche e nella riduzione dei costi della salute pubblica e nel miglioramento generale del benessere.

Nel corso della Conferenza, si è registrato un particolare interesse per il settore ittico, da parte dei partecipanti, frutto del lungo e laborioso lavoro svolto dal Dipartimento Pesca, nel corso degli anni, finalizzato a:
-       salvaguardia della biodiversità del pescato del mediterraneo;
-       multifunzionalità nella pesca e incentivazione delle attività dell’acquacoltura in Sicilia;
-       politica socio/economica di coesione e inclusiva;
-       garantire la caratterizzazione e la certificazione dei prodotti, poiché, nel mercato globale, l’identità è la carta vincente.
-       Incentivare le attività di acquacoltura;

Il Progetto Sicilia Seafood si pone una mission che abbraccia anche il settore turistico, in quanto, promuove la “cultura del mare”, in una veste diversa che, sino ad oggi, si è propinata.

La Mission del Dipartimento Pesca

Il Dipartimento Pesca, attraverso gli interventi, ha sostenuto la propria mission che si basa, principalmente, su tre principi:
-       Benefici ambientali
-       Benefici sociali
-       Benefici economici


BENEFICI AMBIENTALI

Ecosostenibilità. A sostegno dell’ecosostenibilità e della salvaguardia delle specie ittiche, il Dipartimento mira ad un razionale impiego delle risorse marine, prevenendo lo sfruttamento di specie ittiche,  favorendo l’uso di sistemi alternativi  a basso impatto ambientale, come ad esempio, allevamenti in acquacoltura basata su mangimi ad alta componente vegetale e senza antibiotici, con i sistemi ecocompatibili con basso utilizzo di mezzi tecnici.
 
Stagionalità dei consumi. Promuovere il consumo di specie ittiche nel rispetto delle stagioni, in quanto la stagionalità prevede il consumo di prodotti freschi e a miglio zero.

Biodiversità. Salvaguardare le specie ittiche più sfruttate con il consumo di quelle a ciclo biologico breve e, in particolare, quelle cosiddette neglette, catturale con sistemi a basso impatto ambientale e limitare il consumo di pesci, molluschi e crostacei demersali e pelagiche pescati con il sistema dello strascico o con il sistema delle volanti.


BENEFICI SOCIALI 

Cooperazione e inclusione.  Sostenere i modelli alimentari sostenibili per promuove direttamente il consumo di prodotti poco trasformati, includendo quelle realtà economiche marginalizzate per i limiti politici e sociali.

Aspetti identitari. La dieta mediterranea, riconosciuta dall’Unesco patrimonio immateriale dell'umanità, rappresenta il volano economico, basato su una produzione sostenibile, e l’identità locale, in quanto racchiude oltre la sana alimentazione, anche la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali, dei riti, delle tecniche e dei mestieri collegati alla pesca delle comunità del Mediterraneo.
Aspetti salutistici. Scelte alimentari consapevolmente salutistiche. Migliore qualità della vita e prevenzione di malattie metaboliche

BENEFICI ECONOMICI

Valorizzazione commerciale dei prodotti ittici e promozione delle specie ittiche neglette e dei prodotti dell’acquacoltura, per creare nuove domande e ricercare nuovi mercati, attraverso la rivitalizzazione della dieta mediterranea.

Valorizzazione territori.  La diffusione del modello alimentare mediterraneo valorizzerebbe l’offerta agro-eno-gastronomica dei territori, contribuendo alla destagionalizzazione dell’offerta turistica correlata alla stagionalità e al collaterale sviluppo di nuove attività imprenditoriali.

Riduzione della spesa sanitaria.  La scelta della dieta mediterranea e la riduzione delle malattie metaboliche ridurrebbero la spesa sanitaria.


Il dirigente generale dell’Assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della Pesca Mediterranea, Dario Cartabellotta, ha sottolineato, nel corso dell’intervento, l’importanza che assumono i cibi sani, lavorati tradizionalmente con prodotti naturali e innocui, e non con gli additivi chimici, oggi, in ampio impiego industriale. Tale allarme, si presenta in tutti i prodotti agroalimentari, pescato incluso. E proprio per evitare rischi alimentari, sostiene l’alternativa al pescato, attraverso l’acquacoltura che offre pesce selezionato, controllato e alimentato con sani prodotti. In tal senso, si evita lo sfruttamento del mare, rispettando la stagionalità marittima e l’equilibrio ecologico.

Il Dirigente, Dario Cartabellotta,  è intervenuto nella seconda sessione dal titolo: COLLEGANDO I PAESI MEDITERRANEI:DALL'EXPO 2015 MILANO ALL'EXPO 2020 DUBAI ATTRAVERSO IL CANALE DI SUEZ. Obiettivo: Promuovere dialoghi sullo sviluppo sostenibile tra i paesi del Mediterraneo delle due Rive, come prosecuzione del dialogo del Cluster Bio-Mediterraneo del Milano expo 2015 verso l'Expo 2020 di Dubai. attraverso la rotta diretta del canale di Suez, per capire meglio anche le opportunità imprenditoriali globali, come nuove sfide per lo sviluppo sostenibile nella regione Mediterranea.

dr. Dario Cartabellotta 
Dirigente Generale Assessorato regionale dell’agricoltura
dello sviluppo rurale e della Pesca Mediterranea






















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