Il progetto DORASS, acronimo di Dimensione Orto e Agricoltura Sociale Sostenibile, a valere sulla sottomisura 16.9 che è finalizzata al “Sostegno per la diversificazione delle attività riguardanti l’assistenza sanitaria, l’integrazione sociale, l’agricoltura sostenuta dalla comunità e l’educazione ambientale e alimentare”, è rivolto a soggetti svantaggiati e con disabilità cognitiva, indicati dall’IPSSEOA Pietro Piazza. Il partenariato, di cui il CISER è capofila, è composto dall’IPSSEOA Pietro Piazza di Palermo, IZS A. Mirri, Cooperativa Sociale Onlus Giorgio La Pira, Azienda Agricola Siragusa Gaetano, Azienda Agricola Leone Giuseppe. Il progetto di cooperazione rappresenta, in una ridefinizione dei modelli di welfare, un’importante prospettiva legata alla multifunzionalità agricolo-sociale e della sostenibilità, finalizzata alla promozione di azioni di inclusione sociale e lavorativa, di servizi utili per la vita, ma anche di attività educative e ricreative.
Il progetto, della durata di ventiquattro mesi, in
risposta alle esigenze poste dalla sottomisura 16.9, prevede attività
laboratoriali inter e multidisciplinari svolte, alternativamente, sia
all’interno dell’IPSSEOA Pietro Piazza, sia presso il terreno confiscato alla
mafia e affidato al CISER al fine di valorizzare gli spazi urbani. Le attività
teoriche e pratiche orientate su temi educativi e formativi saranno sviluppate col
supporto di operatori e figure qualificate e del PEI - Piano
Educativo Individualizzato. Si affronteranno, in particolare, argomenti
sull’educazione alimentare, ambientale, stagionalità ortofrutticola. A ciò si
affiancheranno consulenze alle famiglie con particolari esigenze.
Da anni, l’Agricoltura sociale, ha assunto un ruolo preminente per l’interazione col terziario, al fine di sviluppare nuovi indotti lavorativi nel mondo agricolo, ma si è anche estesa in percorsi di inclusione di soggetti deboli, poiché considerata ambiente di confronto, di sostegno attraverso percorsi socio-terapeutici, riabilitativi e di inclusione sociale, in quanto, la mancanza di prospettive occupazionali predispone allo sviluppo di varie forme di disagio emotivo o all’aggravamento di forme già in atto. In questi contesti, incide positivamente il complesso delle attività che si sviluppano nel mondo agricolo nella sfera emotiva dell’individuo, poiché sottolinea l’importanza del ruolo che esso assume nei suoi variegati interventi.
Una
caratteristica che rende l’orto sociale, sia all’interno di un complesso
aziendale che all’esterno, ambiente potenzialmente inclusivo per soggetti con
disagi, riguarda l’organizzazione del Team, in quanto l’orto sociale si
identifica in quel contesto dove versatilità, duttilità e collaborazione si
intersecano in una forza sinergica non riscontrabile in altri settori. Ed in
particolare, attraverso il progetto DORASS, si intende creare una rete
partecipata tra la popolazione cittadina e tra essa e i soggetti svantaggiati e
disabili, al fine di sviluppare sinergia produttiva e utile nel contesto
sociale e garantire una maggiore interazione tra i settori: agricolo e
forestale, istruzione e terziario. Ciò sarà trasferito a: giovani, famiglie,
cittadinanza, che intendano applicarsi per migliorare le aree destinate ad orto
e la qualità della vita. L’orto funzionerà per scopi: didattici, produttivi,
riabilitativi, ricreativi, di opportunità lavorative e imprenditoriali. Si
propongono attività collettive di animazione, comunicazione, giardinaggio,
orticoltura, hortycultural therapy, frutticoltura e vivaistica, al fine di promuovere
il rispetto per l'ambiente, la creazione e il consolidamento di legami
sociali, la corretta alimentazione, l’igiene alimentare.
Il progetto prevede un piano di comunicazione
integrata, animazione territoriale e attività ricreative e creative, in cui i
destinatari potranno sentirsi protagonisti.
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